Partita nel 2006, la storia aziendale di Aviorec – 12 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 100 dipendenti – si è via via sviluppata nel solco dell’industrializzazione di materiali compositi destinati soprattutto al settore aerospaziale, ma anche a quelli automobilistico, nautico e ferroviario. Una crescita progressiva che ha portato la Pmi con quartier generale ad Anagni, in provincia di Frosinone, a dare vita a collaborazioni di notevole peso specifico con i maggiori produttori di aeromobili al mondo, specializzandosi nella produzione di parti critiche e assiemi strutturali, competenze che negli anni le hanno fatto conquistare spazi di manovra sempre più ampi in un campo in cui è richiesto un know how d’eccellenza.
“Agli inizi del progetto Aviorec ci occupavamo di impianti, di macchinari con l’obiettivo di produrre materiali compositi in genere, mentre più avanti abbiamo deciso di concentrarci sulla creazione di parti aeronautiche, in particolar modo di elicotteri – spiega Jacopo Recchia (nella foto in alto), amministratore unico dell’azienda laziale –. Col tempo siamo diventati specialisti nella realizzazione di strutture pure per l’universo aerospaziale, per il quale ci occupiamo di ala fissa e lanciatori spaziali. Al momento siamo presenti sostanzialmente in tutto il mondo attraverso l’impegno di diverse divisioni, quelle legate ai settori dell’aerospazio, spazio, treni e navale”.
Diciott’anni di impegno estremamente qualificato nei quali la Pmi del frusinate è stata testimone del cambiamento di un mondo tecnologico che si muove ad una velocità ben maggiore rispetto alla media degli altri ambiti industriali. “Le innovazioni che vengono presentate con una frequenza sempre più stringente hanno di fatto stravolto la nostra maniera di lavorare. Nel frattempo, comunque, i materiali compositi stanno guadagnando campo in modo ogni giorno più tangibile sui vari mercati e nei tantissimi settori in cui opera Aviorec. Dal medicale all’edilizia passando anche per il chimico, questa crescita esponenziale è ormai sotto gli occhi di tutti, andando a toccare pure la fattura degli oggetti e delle cose con cui abbiamo a che fare quotidianamente. E il cambiamento più sostanziale che stiamo vedendo riguarda l’avvio di dinamiche commerciali su certi materiali e all’interno di mercati che fino a poco tempo fa, magari, non esistevano nemmeno”.
Aviorec, sotto la spinta di un modus operandi ben preciso e che poggia sul principio di offrire il massimo della precisione industriale ai propri clienti, ha deciso di specializzarsi nella produzione solo di determinate parti strutturali di ultima generazione senza volersi impelagare in avventure su cose in cui può vantare minori conoscenze. “In altre parole, noi non crediamo affatto possa esserci un’azienda che sa fare tutto e bene – sottolinea Recchia –. La direttrice programmatica da seguire pensiamo invece sia quella di impegnarsi nel produrre pochi pezzi ma di altissimo livello, un top di gamma che inseguiamo nel nostro giornaliero. Ciò che creiamo qui negli stabilimenti di Anagni sono strutture e componenti specifici con caratteristiche che permettono di arrivare a centrare precisi obiettivi. Viaggiamo, infatti, su un percorso studiato nei minimi particolari, una strada da seguire con estrema attenzione e che ci porta a creare soluzioni tecnologiche nell’amplissimo ed assai dinamico settore della mobilità”.
Per diventare punto di riferimento, leader a livello mondiale nel settore dei materiali compositi, Aviorec negli ultimi diciotto anni si è ovviamente spesa molto nel farsi conoscere anche oltre confine tanto da poter contare al momento su una percentuale export piuttosto consistente. “Il nostro brand è sicuramente apprezzato in Italia, ma pure la presenza all’estero si è così radicata da costituire il 50% del fatturato – chiarisce l’amministratore unico dell’azienda di Anagni –. I paesi in cui arriva con maggiore costanza quello che produciamo sono Stati Uniti, Polonia e Inghilterra, zone in cui operano alcune tra le più grandi realtà internazionali impegnate nel settore aerospaziale”.
Un percorso industriale lungo e complesso, quello vissuto a partire dal 2006 dall’azienda laziale, progetto che ha impiegato non poco tempo per poter dare risultati concreti ai vertici aziendali di Aviorec. “Il mondo di cui ormai siamo parte attiva, lo ripeto, è un ambiente estremamente selettivo, in cui si va soprattutto sulla fiducia. Quando, all’inizio di questa storia, ci siamo indirizzati sulla produzione di pale dei rotori degli elicotteri già sapevamo che ci sarebbero potuti volere parecchi anni per vedere i primi frutti del nostro lavoro. Ed infatti il riconoscimento tangibile della qualità offerta da Aviorec è arrivato dopo quindici anni. Il motivo? È strettamente legato al discorso che se non si rispettano al millimetro i loro parametri, i grandi player del settore non prendono i tuoi prodotti nemmeno se glieli regali. Ma non basta, perché poi serve un lavoro customizzato sulle esigenze del committente e sostanzialmente migliorativo rispetto alla concorrenza”, conclude Jacopo Recchia.
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