“Oggi l’Unione europea dimostra ancora una volta la sua ferma determinazione e il suo impegno a potenziare la difesa e il sostegno all’Ucraina. Con la nostra nuova strategia industriale, l’Unione definisce una visione chiara per migliorare la nostra preparazione industriale in materia di difesa”. Con queste parole il commissario al Mercato Interno dell’Unione europea, Thierry Breton, ha commentato la presentazione della Strategia europea per l’industria della difesa, la prima nel suo genere nella storia delle istituzioni europee, avvenuta lo scorso 5 marzo.
In un periodo storico in cui le minacce regionali e globali si sono fatte crescenti, la Strategia delinea le sfide principali che la Base tecnologica ed industriale della difesa europea (EDTIB) ha affrontato negli ultimi anni, tra cui la mancanza di coordinamento tra gli Stati membri, la frammentazione delle catene di approvvigionamento e la dipendenza dalle importazioni da paesi terzi.
Introduce inoltre misure volte al rafforzamento dell’industria della difesa, come l’aumento degli investimenti e il coordinamento tra gli Stati membri per supportare lo sviluppo di impianti di produzione reattivi e strumenti di difesa innovativi, il sostegno ad investimenti e acquisti congiunti e la promozione della cooperazione istituzionale tra gli Stati membri e l’Unione europea in materia di industria della difesa. Per misurare i progressi compiuti dagli Stati membri verso la prontezza industriale, sono stati individuati tre indicatori. Gli Stati membri sono invitati a:
- effettuare appalti per almeno il 40% del materiale di difesa in modo collaborativo entro il 2030;
- provvedere affinché, entro il 2030, il valore degli scambi intra-Ue nel settore della difesa rappresenti almeno il 35% del valore del mercato della difesa dell’Ue;
- compiere progressi costanti in vista dell’acquisizione all’interno dell’Ue di almeno il 50% del loro bilancio per gli appalti nel settore della difesa entro il 2030 e di almeno il 60% entro il 2035.
“Ora che i bilanci della difesa di tutti gli Stati membri sono in forte aumento, dovremmo investire meglio, il che significa soprattutto investire insieme e investire a livello europeo – ha commentato la vice presidente esecutiva per l’agenda digitale della Commissione, Margrethe Vestager –. Questo ci permetterà di passare da una modalità di risposta alle crisi a una modalità di preparazione strutturale alla difesa”.
Al fine di attuare la strategia, la Commissione ha presentato una proposta di regolamento per l’istituzione del Programma europeo per l’industria della difesa (EDIP), con un budget di 1,5 miliardi di euro.
Il bilancio dell’EDIP potrebbe essere utilizzato anche per istituire un fondo per accelerare la trasformazione delle catene di approvvigionamento della difesa (FAST). Nei piani del Berlaymont, tale fondo dovrebbe agevolare l’accesso ai finanziamenti mediante strumenti di debito e/o di capitale di rischio per le Pmi e le piccole imprese a media capitalizzazione che industrializzano tecnologie di difesa e/o fabbricano prodotti per la difesa. Inoltre, l’EDIP potrebbe eventualmente attingere a finanziamenti supplementari dai proventi straordinari derivanti da beni sovrani russi bloccati.
“La brutale guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha riportato in Europa la guerra ad alta intensità – ha spiegato l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell –. Un’industria europea della difesa forte, resiliente e competitiva è un imperativo strategico e una condizione preliminare per migliorare la nostra prontezza di difesa. Dobbiamo anche intensificare il nostro sostegno militare all’Ucraina, anche sostenendo la sua base industriale della difesa. Questa strategia segna un cambiamento di paradigma verso un’Unione che sia un forte attore della sicurezza e della difesa e un partner migliore, in linea con gli obiettivi della bussola strategica dell’Ue”.
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