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Tecnica e precisione estetica, il marchio di fabbrica di Pucci Saoro

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Compiuti i primi passi nel settore della falegnameria a partire dal 1956, Pucci Saoro – 3,2 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 21 dipendenti – ha visto passare la propria storia industriale per gli arredamenti su misura, attraverso l’uso di macchinari in linea e successivamente di quelli numerici, che hanno permesso all’azienda toscana di riconvertirsi ed essere da quel momento in grado di produrre pezzi diversi per grandezza e stile, ma comunque dello stesso alto standard qualitativo. Di casa a Limite sull’Arno, in provincia di Firenze, negli anni Pucci Saoro si è dedicata sempre più allo studio delle evoluzioni, delle dinamiche di mercato comprendendo che c’era spazio per andare oltre i prodotti standard che lo popolavano quasi esclusivamente.

“Ci siamo accorti che più d’uno aveva bisogno di soluzioni specifiche e improntate alla flessibilità, mentre la stragrande maggioranza delle imprese al tempo si limitava ad offrire un qualcosa di assai poco diversificato – spiega Andrea Pucci (in alto, a destra), contitolare, assieme al fratello Luca, dell’azienda attiva da quasi quasi settanta anni nel mondo dell’arredamento di ambienti interni ed esterni –. Lavorando su tanti fronti, dalla ristrutturazione delle diverse camere esistenti negli alberghi ad altre soluzioni studiate per case, uffici ed attività commerciali, a Pucci Saoro viene richiesta per prima cosa una precisione estetica di massimo profilo, una qualità tecnologica e di design sopra media, idonea a far funzionare il tutto in modo assolutamente impeccabile. Un lavoro, si capisce, non certo facile da portare avanti”.

 

Nonostante le tante complessità da dover gestire giornalmente, l’azienda guidata dalla famiglia Pucci riesce comunque a farsi trovare sempre preparata quando le arrivano le richieste più disparate. “La nostra propensione ad un approccio sartoriale è ormai ben conosciuta da chi continua a mettere i propri ambienti nelle mani dei tecnici specializzati di Pucci Saoro. Ci dedichiamo alla ricerca per poter offrire un prodotto diverso dalla media, industrializzando poi la soluzione trovata come nel caso delle chiusure a soffitto, intervento che solo noi siamo in grado di effettuare. È la forza del progetto che ci ha fatto conoscere, quella capacità di adattarsi ai desiderata dei clienti. Se poi noi italiani riuscissimo a far attribuire sempre il giusto valore a ciò di cui siamo capaci, beh questo ci farebbe diventare praticamente imbattibili”.

Intanto, chiuso con numeri piuttosto soddisfacenti il 2023 ed iniziato l’anno in corso con altrettanta spinta propulsiva, la Pmi toscana sente la necessità di riuscire a farsi maggiore pubblicità, forte di un know how d’eccellenza. “Se c’è un problema, in un trend sicuramente espansivo, è legato al riuscire a farci conoscere su più larga scala con un’opera di divulgazione ancora più sostanziale. In altre parole, dobbiamo trovare il modo per andare oltre Montecarlo, Francia ed altre zone geografiche dove già abbiamo mercato e per questo vado spesso in giro, anche per monitorare personalmente lo stato dell’arte del settore”. Quindi, dopo una lunga semina, il fatturato export si è assestato sul 16-17%, sfruttando da un paio d’anni commesse che vengono soprattutto dall’Africa. “Abbiamo ormai un canale commerciale con Senegal e Kenya, mentre pochi giorni fa ho mandato alcuni campioni in Kuwait e abbiamo pure allestito uno showroom di alto livello in Algeria per un’azienda italiana leader mondiale nelle attrezzature per palestre”.

Specialista del filo muro con il suo marchio RasoParete, come pure di tecniche e sistemi avanzati in grado di dare la veste migliore anche al più complesso disegno architettonico, Pucci Saoro ha da tempo maturato l’esperienza indispensabile per creare cose che talvolta riescono anche ad anticipare le mode. Chiusure a muro magari minimaliste, ma che in ogni caso devono andare incontro alle richieste, talvolta estremamente particolari, di architetti o interior designer. “Lavorare sull’originalità è un altro dei nostri punti di forza – conferma il titolare di Pucci Saoro –. Nel passaggio, per esempio, dall’utilizzo delle lampadine a quello dei sistemi di illuminazione a led, abbiamo dato vita a strutture ad incasso di svariate forme, fino ad arrivare a depositare ultimamente un brevetto per un sistema ad incasso a led per soffitti e pareti. Così ora gli architetti avranno per la prima volta la possibilità di sbizzarrirsi a piacimento su questo tema innovativo”.

 

Nel frattempo, mentre i tecnici di Pucci Saoro si stanno dedicando a rendere ancora più funzionale e raffinato il quartier generale di Christian Dior a Ginevra, a Limite sull’Arno continuano ad arrivare richieste di customizzazione pure da altri committenti importanti. “Le prendiamo tutte in considerazione, ovviamente, ma poi, soprattutto su progetti di una certa complessità, la discriminante principale se prendere o meno in carico un lavoro resta sempre la sua reale fattibilità. Da ormai 48 anni abbiamo un ufficio tecnico interno che si occupa di questi ed altri progetti, facendo sempre stare tranquillo chi si affida alle nostre conoscenze nel campo degli arredamenti su misura”, conclude Andrea Pucci.

 

IL SISTEMA DI PARETE A RASO REALIZZATO ALLA GALLERIA DEGLI UFFICI

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