Nel 2023 la capacità delle imprese e della popolazione di adattarsi allo scenario bellico, nonché le azioni di sostegno del governo ucraino e della Banca Nazionale, hanno contribuito al ritorno alla crescita economica. Secondo il ministero dell’Economia ucraino, nel 2023 il Pil ha registrato un incremento del 5,5%. Inoltre, il contenuto tasso di inflazione attuale, del tutto paragonabile a quello della maggior parte dei paesi europei, testimonia il successo dell’adattamento dell’economia alla situazione del conflitto e l’esistenza di una base per una ulteriore graduale ripresa.
Per il 2024 si prevede una fase di consolidamento, anche attraverso l’attuazione del piano di politica economica, che dovrebbe avere effetti positivi di qui al 2026. Tale prospettiva appare strettamente legata all’attuazione di una serie di progetti di ricostruzione, che vanno dalle infrastrutture energetiche e sociali, allo sminamento e conseguente recupero dei terreni per uso agricolo, fino alla logistica.
A contribuire al miglioramento del quadro economico nei prossimi anni, un ruolo cruciale sarà inoltre giocato dal rafforzamento del sostegno governativo alle imprese attraverso gli aiuti dei partner internazionali.
Sul fronte degli investimenti esteri, da un’indagine condotta dall’European Business Association – EBA, la maggiore rappresentanza di imprese private in Ucraina, che associa quasi 900 aziende straniere presenti sul mercato ucraino – emerge che nel 2023, gli Ide (investimenti diretti all’estero, ndr) hanno superato 500 milioni di dollari solo nel primo trimestre. Da sottolineare infine che, in prospettiva, il ruolo delle piccole e medie imprese sarà amplificato grazie al sostegno pubblico e, in particolare, alle previste sovvenzioni a fondo perduto per la creazione di nuove imprese. Di fatto, il perdurare del conflitto ha imposto un graduale adattamento delle principali variabili macroeconomiche al contesto bellico che, anche grazie al ruolo giocato dagli incisivi interventi dei partner internazionali, presenta attualmente una certa stabilità economica.
LE RELAZIONI ECONOMICHE FRA ITALIA E UCRAINA
L’Italia è attualmente il 7° paese cliente e 6° fornitore dell’Ucraina, con un interscambio commerciale in ripresa per la prima volta dopo lo scoppio del conflitto con la Russia. I dati antecedenti al conflitto riportavano una costante crescita dell’interscambio, che nel 2021 si era attestato ad un valore pari a 5,3 miliardi di euro (+26,6% rispetto al 2019).[1]
Le esportazioni, pari a 2,1 miliardi di euro (+17% rispetto al 2019), erano riferibili in particolare ai settori dei macchinari (21,2% del totale), prodotti alimentari (13,3%), prodotti tessili (13,2%) e sostanze e prodotti chimici (11,7%).Anche l’andamento delle importazioni era in crescita (+24% sempre rispetto al 2019) con un valore di 3,3 miliardi di euro di euro, interessando in particolare i settori della metallurgia, dei prodotti alimentari e dell’agricoltura.
Nel corso del conflitto del 2022, i valori di import-export risultano crollati di circa il 40%. I dati relativi al 2023 mostrano una nitida inversione della tendenza con una ripresa dell’interscambio, in crescita nel suo complesso del 6% per un valore di oltre 3 miliardi di euro.[2] In particolare, nel periodo considerato, le nostre esportazioni sono cresciute del 33% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), per un valore di 1,5 miliardi di euro. I settori coinvolti sono principalmente quelli dei macchinari, prodotti alimentari, prodotti tessili e di abbigliamento, prodotti chimici, apparecchi elettrici e metalli.
Si tratta di dati significativi, che di fatto prospettano un possibile ritorno ai valori precedenti il conflitto, nonché un segnale del fatto che l’Ucraina resta un partner importante per il nostro Paese.
VERSO LA RICOSTRUZIONE: LA PIATTAFORMA DELLE IMPRESE ITALIANE
Nel 2023 è stato lanciato il Database di Confindustria che raccoglie i profili delle aziende associate interessate alla ricostruzione dell’Ucraina. Si tratta di uno strumento “aperto” e in continuo aggiornamento, che consente un’interazione diretta con le imprese che hanno la possibilità̀ di acquisire aggiornamenti su attività e opportunità̀ di business in Ucraina. Inoltre, trattandosi di una piattaforma di business matching, le stesse – molte delle quali Pmi – hanno la possibilità di rendere visibile il proprio profilo nei confronti di aziende esterne con cui Confindustria organizza iniziative BtoB online per progetti sul mercato ucraino. Partner in queste iniziative sono stati, tra gli altri, Cassa Depositi e Prestiti e la European Business Association di Kiev.
Il database funge quindi da collettore strutturato dell’offerta italiana per la ricostruzione e lo sviluppo dell’economia ucraina nei settori focus, tra cui infrastrutture logistiche, edili ed energetiche (comprese le reti di trasporto dell’energia), metallurgia, meccanica e macchinari (con particolare riferimento a quelli agricoli, per la trasformazione alimentare, per il tessile e la lavorazione del legno), le energie rinnovabili, l’industria dell’aerospazio, difesa e sicurezza, sanità.
Per quanto riguarda la presenza delle nostre imprese sul territorio ucraino, ad oggi risultano attive circa 150 aziende, di cui circa la metà operanti nel settore manifatturiero, per la gran parte Pmi.
IL RUOLO DI CONFINDUSTRIA
In questa fase, l’attività principale dell’Ufficio di Kiev (aperto a gennaio 2023) è concentrata sull’assistenza alle imprese, che si sostanzia nella messa a disposizione di informazioni sul contesto economico, ricerca di partner, sviluppo di business, attivazione di contatti, soluzioni per problemi specifici delle imprese che hanno mantenuto la loro presenza sul mercato, il tutto su input del nostro Sistema associativo o di singole imprese. Inoltre, l’ufficio si occupa di istaurare relazioni con le realtà istituzionali ucraine che risultano determinanti per il supporto e l’efficacia di qualsiasi attività in loco. Insieme all’Area Affari Internazionali di Confindustria, vengono organizzate diverse tipologie di iniziative di business, anche in collaborazione con gli enti e le istituzioni italiane impegnate sul tema dell’Ucraina.
Attualmente il focus è posto sui finanziamenti internazionali e la partecipazione a gare di appalto, opportunità di ricostruzione e investimento in regioni specifiche del paese, partenariati settoriali.
Nel breve periodo, auspicando il ritorno ad una situazione di normalità, prevediamo di sviluppare iniziative promozionali vere e proprie non solo nell’ambito della ricostruzione, ma legate ai settori tradizionali e innovativi del made in Italy. La nostra partecipazione ad eventi internazionali – gli ultimi dei quali si sono tenuti a Londra e a Varsavia – ci consente di mantenere aperto il dialogo con le altre Confindustrie europee impegnate sul tema: al riguardo stiamo definendo iniziative congiunte in particolare con i paesi limitrofi all’Ucraina, quali Repubblica Ceca, Romania, Polonia e Ungheria.
Altrettanto importante è il nostro impegno al fianco delle istituzioni nazionali, che ci vede partner nelle iniziative portate avanti dal ministero degli Affari esteri, anche attraverso l’interazione continua l’Ambasciata a Kiev: in considerazione del contesto “straordinario” in cui si opera, la riuscita di qualsivoglia iniziativa è fortemente legata al coordinamento imprescindibile con gli orientamenti governativi.
[1] Il confronto dei dati è tra il 2021 e il 2019 tenendo conto che nel 2020, a causa degli effetti della pandemia, la riduzione generalizzata degli scambi a livello mondiale renderebbe l’analisi poco significativa.
[2] Fonte: Infomercati esteri, dati relativi ai primi 11 mesi del 2023.
(nella foto in alto, Kiev – Veduta aerea della stazione fluviale sul fiume Dnipro
e dell’argine nel vecchio quartiere di Podil)
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