Alessandro Prunas (nella foto in alto) è stato nominato Ambasciatore d’Italia a Tunisi a febbraio di quest’anno. Ha iniziato la carriera diplomatica nel 2000; dal 2002 al 2006 è stato Console a Durban, in Sudafrica, per poi svolgere le sue funzioni a Bruxelles, alla Rappresentanza Permanente presso l’Unione europea. Fra gli incarichi più recenti, quello in qualità di Ambasciatore d’Italia a Doha, in Qatar, dal 2020 a metà del 2022. Con lui abbiamo fatto il punto sulle relazioni tra il nostro Paese e la Tunisia.
Ambasciatore Prunas, qual è lo stato dei rapporti bilaterali tra Italia e Tunisia?
I rapporti tra Italia e Tunisia sono eccellenti. Il partenariato strategico tra i due paesi vive un momento straordinario, come testimoniato dall’intensificarsi delle visite di alto livello degli ultimi mesi. Ricordo che il presidente Meloni si è più volte recato in Tunisia nel corso del 2023 mentre il presidente tunisino Saied ha partecipato a due importanti eventi che hanno visto Roma come protagonista: la Conferenza sulle migrazioni e lo sviluppo di luglio e il vertice Italia-Africa, organizzato a fine gennaio con l’obiettivo di inaugurare con il Piano Mattei una nuova stagione di cooperazione con il continente africano.
In questo quadro il rapporto con la Tunisia rappresenta un modello per l’intero continente. Gli ambiti di collaborazione con il nostro Paese sono molteplici e coprono tutti i settori della vita sociale ed economica. Tra questi la formazione professionale, la sicurezza alimentare e le energie rinnovabili meritano una menzione specifica e, a tal riguardo, non posso non citare l’enorme potenziale del progetto Elmed, il cavo di interconnessione elettrica sottomarina che collegherà per la prima volta la Tunisia all’ Italia, e a loro volta l’Africa all’Europa.Tale iniziativa fungerà da catalizzatore per la promozione di ulteriori investimenti in energia pulita, incluso l’idrogeno verde, permettendo la diversificazione delle fonti di approvvigionamento di entrambe le sponde del Mediterraneo.
In particolare, che cosa ci può dire dal punto di vista economico?
La nostra presenza economica in Tunisia è solida e dinamica. Nel 2023 siamo stati il secondo partner commerciale del paese, con un interscambio di circa 6,4 miliardi di euro (oltre 21 miliardi di dinari tunisini). Questo ci pone in una posizione di assoluto rilievo dal punto di vista commerciale, grazie anche alla presenza di quasi 950 imprese, tra società a capitale esclusivamente italiano, a partecipazione italiana o miste. Esse danno lavoro a quasi 80mila persone e rappresentano circa un terzo di tutte le imprese a partecipazione straniera presenti nel paese, specialmente nei settori manifatturiero (tessile/abbigliamento), energetico, automotive, dei trasporti e della meccanica.
Quali sono le opportunità e gli ostacoli per le Pmi italiane che operano nel Paese?
I vantaggi del paese sono costituiti dalla presenza di manodopera qualificata, da una normativa locale volta a favorire gli investimenti e dalla facilità di accesso ai mercati contigui, grazie ai numerosi accordi bilaterali e multilaterali (tra cui il Comesa, il Mercato comune dell’Africa orientale e meridionale), che rendono la Tunisia uno snodo per la produzione, gli investimenti e il commercio verso tutto il continente africano. A ciò si aggiungono gli incentivi previsti dalla Legge Finanziaria 2024 per le imprese che vogliano investire in specifici settori, in particolare nel campo dell’agro-industria, nelle rinnovabili e più in generale nell’ economia circolare, verde e blu.
Come in tanti altri paesi, anche in Tunisia vi sono alcune criticità per gli operatori economici, ma queste autorità stanno lavorando duramente per ridurle al minimo. Solo a titolo di esempio, permane la necessità di sviluppare le infrastrutture per abbattere i tempi e i costi dei trasporti delle merci, incluse quelle destinate o provenienti dall’ estero. Proprio per rispondere a questa esigenza, il governo si propone di modernizzare con il Programma Horizon 2040 l’intero sistema logistico attraverso la realizzazione e l’ammodernamento dei porti, il rafforzamento della rete autostradale e il miglioramento della rete stradale.
Quali sono gli strumenti di supporto messi a disposizione delle Pmi dalle autorità italiane in loco?
L’attività di accompagnamento e assistenza alle imprese, incluse le Pmi, rappresenta una priorità consolidata per la nostra ambasciata, che opera attraverso l’azione sinergica dell’Ufficio commerciale e dell’Ufficio Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. In particolare, l’Ufficio commerciale svolge attività di informazione, orientamento al mercato e sostegno istituzionale al servizio delle imprese, curando i rapporti con i ministeri e gli altri enti tunisini, promuovendo i nostri interessi presso le controparti locali.
L’Ufficio Ice fornisce servizi più specifici, tra i quali attività di ricerca clienti e partner locali, organizzazione di incontri con operatori tunisini, consulenza sulla normativa locale, ricerche di mercato personalizzate, nonché attività di formazione rivolte proprio alle Pmi italiane desiderose di internazionalizzarsi. A Tunisi, inoltre, è presente una sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, attiva nel campo della “promozione umana” prima ancora che del lavoro ed economica: gli strumenti di assistenza tecnica e finanziaria gestiti dall’Aics forniscono nuove possibilità di collaborazione tra ditte locali e italiane.
È per noi fondamentale, pertanto, entrare in contatto sin dall’inizio con le imprese che si vogliano affacciare sul mercato tunisino. In questo modo possiamo valorizzare al meglio le loro attività e assisterle in ogni fase: dagli studi preliminari di mercato all’avvio vero e proprio dell’attività passando, se necessario, alla risoluzione di eventuali difficoltà (qui alcune testimonianze di imprenditori, ndr).
Tunisia, uno sguardo di insieme
La posizione strategica della Tunisia offre un passaggio privilegiato per le imprese italiane nel contesto del Mediterraneo, che si presta a diventare sempre di più una base operativa naturale per quelle aziende che mirano a espandere le proprie attività nei mercati del Maghreb, dell’Africa subsahariana e del Golfo.
Il paese, che dista appena 70 km dall’isola di Pantelleria, rappresenta lo stato africano geograficamente più vicino all’Italia. La sua prossimità geografica a mercati significativi in Europa e Africa, una forza lavoro qualificata e la presenza di filiere produttive competitive con un elevato valore aggiunto, contribuiscono a rendere la Tunisia estremamente attrattiva per le aziende italiane. Settori chiave, come il tessile, l’aeronautico, l’automotive, le energie rinnovabili e le telecomunicazioni offrono ulteriori opportunità di investimento grazie alla loro presenza consolidata e alla prospettiva di crescita sostenibile.
Nonostante le recenti difficoltà, la Tunisia rimane per l’Italia un paese strategico e centrale, nonché uno dei principali destinatari di investimenti italiani. Negli ultimi anni l’Italia ha consolidato il proprio ruolo di partner economico chiave per la Tunisia, confermandosi come primo fornitore del paese con una quota di mercato del 13,7% nel periodo gennaio-settembre 2023, e risultando il secondo mercato di destinazione per l’export tunisino nello stesso periodo con una quota di mercato del 20,1%, secondo i dati forniti da Infomercatiesteri.
La cooperazione politica e diplomatica tra Roma e Tunisi è inoltre testimoniata dalle frequenti visite bilaterali tra rappresentanti dei due governi. Tunisi rappresenta infatti un alleato chiave all’interno della strategia internazionale del governo italiano, nell’ottica dell’attuazione del Piano Mattei e del controllo dei flussi migratori.
(a cura di Alfredo Sagona)
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