Nata come una piccola azienda concentrata quasi esclusivamente sull’alto Lazio, a partire dal 2010 Sicoi – 26 milioni di euro di fatturato nel 2023 e 290 dipendenti – si è trasformata in una realtà ben più grande e strutturata, impresa con adesso numerose unità locali in giro per l’Italia che si occupano di isolamento termoacustico. Con base operativa a Santa Severa, in provincia di Roma, Sicoi nei primi anni ’80 aveva iniziato ad intercettare le prime necessità per quanto riguarda l’efficientamento energetico delle case, per poi diversificare il proprio interesse commerciale collaborando con Enel e specializzandosi nella gestione di impianti termoelettrici come le centrali presenti nella vicina Civitavecchia.
“Anche se il nostro core business resta l’isolamento, siamo diventati nel tempo un’azienda che fornisce anche servizi integrati per impianti industriali ad una clientela di un certo profilo – spiega Cristiano Dionisi (nella foto in alto), direttore generale di Sicoi –. Offriamo il know how consolidato in tanti anni di attività sul mercato sostanzialmente a proprietari e gestori di grandi impianti industriali, strutture che utilizzano consistenti quantità di calore e vapore e hanno perciò bisogno di un adeguato isolamento termoacustico. Un impegno che, tra le altre cose, ci ha portato pure a lavorare per il settore delle navi da crociera assieme a Fincantieri”.
Rallentato fortemente dagli effetti diretti e indiretti generati dal Covid-19, il tentativo dell’azienda laziale di attivarsi anche sul piano dell’export ha, almeno per ora, subito uno stop. “Purtroppo la pandemia ha riportato tutto il nostro business all’interno dei confini nazionali – chiarisce Dionisi –. Tra il 2016 e il 2019 avevamo contribuito ad un grosso progetto nel geotermico in Cile, esperienza assai formativa sulle Ande a 4.700 metri di altitudine, ma poi, dopo averne avviato un altro in Cina, il Covid-19 ha bloccato ogni nostra velleità di crescita in ambito estero. Anche se non nascondo di sperare di poter tornare a misurarci con altre sfide estere, magari non nell’anno in corso, ma sicuramente in quelli successivi”.
Diventata Società Benefit nel corso del 2022, Sicoi nello stesso anno ha pubblicato il suo primo bilancio di sostenibilità, certificando l’attenzione che mette di fatto nel proprio impegno giornaliero. “Di certificazioni, per poter operare a pieno titolo nel mondo industriale, ne abbiamo molte. L’ultima arrivata è quella legata al carbon footprint e ci permette di essere pronti a rispondere alle esigenze dei committenti. In più vogliamo migliorare i servizi, oltre all’azienda stessa, in chiave di filiera, aspetto che consideriamo fondamentale e di stimolo per il modo che abbiamo di vedere le cose. Crediamo che stare assieme, sostenersi a vicenda, aiuti eccome. Un input per noi fondamentale è venuto dalla collaborazione, dalle partnership con i qualificati clienti che ci continuano a dare fiducia”.
Nel processo di crescita avviato da Sicoi ha un ruolo estremamente importante l’innovazione declinata attraverso un percorso di digitalizzazione dei processi aziendali, ormai indispensabile per non farsi trovare impreparati nel rispondere ai desiderata della clientela. “Sono tutte iniziative che ci servono per capire le esigenze della nostra struttura, scelte programmatiche su cui stiamo investendo cifre consistenti – sottolinea il dg dell’impresa con quartier generale a Santa Severa –. Tra queste ha uno status primario la formazione, aspetto a cui teniamo moltissimo e che sta per adesso interessando soprattutto le prime linee aziendali impegnate con i percorsi formativi, i corsi e i master di management e digitalizzazione tenuti da Luiss Business School. In un mondo che cambia continuamente sappiamo bene di aver bisogno di essere, non solo formati, ma aggiornati sui trend più caldi proposti dal mercato”.
Presente stabilmente con contratti pluriennali in parecchie zone d’Italia come Genova, Monfalcone, Ancona oltre a Sardegna e Sicilia, anche Sicoi ha al momento problemi nel reperire personale qualificato, difficoltà che si acuiscono in un settore specifico dell’attività dell’azienda laziale. “Mentre nella maggior parte dei casi riusciamo comunque a colmare il gap, per quanto riguarda invece alcune professionalità relative alla gestione della qualità ambiente-sicurezza purtroppo stiamo facendo parecchia fatica a individuare candidati all’assunzione. Mi riferisco a servizi di livello medio-alto per i quali, quando andiamo a lavorare in cantieri o su impianti, servono giovani ingegneri o professionisti, figure che ormai si contendono in molti nel nostro settore”.
Per il futuro più immediato, Sicoi è determinata ad osservare con ancor maggiore attenzione l’universo dell’innovazione e tutto quanto può aiutare a differenziare ulteriormente le attività d’impresa. “Siamo pronti per lanciarci sempre più nel settore delle nuove energie, delle rinnovabili e cavalcare quindi i temi cari all’economia circolare, argomenti in ogni caso affini a ciò che facciamo già”, conclude Cristiano Dionisi.
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