RS Italia, in collaborazione con ADACI e l’Università Europea di Roma, ha presentato la terza edizione della Ricerca MRO 2024. L’indagine ha coinvolto numerose aziende italiane per esaminare il loro approccio al procurement dei materiali indiretti, noto come MRO (Maintenance, Repair and Operations), con un focus particolare sulle criticità legate alla digitalizzazione, sostenibilità e gestione collaborativa delle scorte.
Senza dubbio, uno dei punti centrali della ricerca è l’analisi della maturità dei processi di procurement.
Dallo studio emerge che il 42% delle imprese colloca la funzione acquisti direttamente sotto la dirigenza aziendale, conferendo quindi un ruolo strategico a questa funzione. Tuttavia, diverse aziende intervistate denunciano una distanza gerarchica tra l’ufficio acquisti e la governance, con conseguenti difficoltà nell’aggregazione e visibilità della spesa MRO.
Un secondo aspetto analizzato riguarda la gestione dei materiali MRO. Tra le principali difficoltà segnalate dalle imprese è possibile trovare la scarsa visibilità dei fabbisogni (45%), la gestione di asset obsoleti (49%) e inefficienze nel monitoraggio degli asset (51%). Inoltre, la gestione dei numerosi codici prodotto viene evidenziata come problematica dal 63% delle aziende intervistate.
La ricerca evidenzia anche una tendenza crescente verso la gestione collaborativa delle scorte con i fornitori. L’uso di sistemi di gestione collaborativa delle scorte, come il Vendor-Managed Inventory (VMI), è indicato dal 40% delle imprese, tuttavia, solo il 25,2% ne sfrutta appieno tutte le potenzialità del VMI. Parallelamente, però, molte aziende esprimono preoccupazioni legate alla perdita di controllo decisionale (46%) e alla necessità di diversificare i fornitori per ridurre il rischio.
Un altro aspetto analizzato è la digitalizzazione.Lo studio rivela che il 65% delle aziende utilizza sistemi informativi integrati e il 53% si affida a piattaforme di e-procurement. Tra i principali ostacoli emergono la mancanza di priorità strategica (62%) e la carenza di dati coerenti e di qualità (63%).
Infine, la ricerca si sofferma anche sulla sostenibilità, che è ormai parte integrante delle strategie aziendali. Più del 54% delle imprese intervistate dichiara di privilegiare fornitori certificati e socialmente responsabili. Le aziende stanno lavorando su diverse priorità, tra cui il consolidamento degli ordini per ridurre i trasporti, l’utilizzo di packaging ecologici e il supporto alla comunità locale. Inoltre, il miglioramento dell’efficienza energetica e la misurazione delle emissioni di CO2 sono altre aree di crescente attenzione.
In generale, la Ricerca MRO 2024 descrive un settore in continua evoluzione, con sfide legate alla digitalizzazione, sostenibilità e collaborazione con i fornitori. Le aziende italiane stanno affrontando queste difficoltà con un approccio strategico, anche se permangono criticità da risolvere, in particolare sulla visibilità della spesa e la gestione degli asset.
RS Italia, che da oltre 30 anni opera nel procurement indiretto, offre prodotti e servizi per supportare i processi MRO. Un’iniziativa di punta è il lancio della gamma Better World, che promuove prodotti sostenibili certificati per il loro minore impatto ambientale e la sicurezza per la salute. Con oltre 30.000 articoli già disponibili, RS Italia mira a espandere la gamma a 100.000 prodotti, dimostrando il proprio impegno verso sostenibilità e innovazione.
Oltre ad un’ampia gamma di prodotti, RS Italia offre soluzioni per ottimizzare e automatizzare i processi di acquisto. Un esempio è RS PurchasingManager, una piattaforma di e-procurement personalizzabile che semplifica ogni fase del processo di acquisto e garantisce un controllo completo della spesa MRO. RS Italia propone anche soluzioni per la gestione delle scorte, come RS ScanStock® e RS VendStock®, che aiutano a ridurre il capitale immobilizzato, migliorare la visibilità della supply chain e ottimizzare la pianificazione della produzione. Ciò si traduce in una gestione più efficiente delle risorse finanziarie e logistiche, un miglioramento della visibilità della catena di approvvigionamento e un monitoraggio più accurato della domanda, oltre a garantire una pianificazione della produzione più precisa.
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