Guidato dall’idea di riuscire a dare sostanza ad un progetto che avrebbe dovuto avere al centro la linguistica e le persone, nel 2016 Diego Cresceri (nella foto in alto) ha fatto nascere Creative Words – 2,3 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 28 dipendenti –, azienda che per quattro lunghi mesi è stata una sorta di “one man show”. “Sì, all’inizio sono stato da solo in ufficio a pensare a come strutturare quella quantità di ipotesi imprenditoriali che poi, integrate tra loro, ci hanno fatto arrivare negli anni al livello attuale – spiega Cresceri, fondatore e amministratore delegato di Creative Words –. Al momento continuiamo a proporre ai clienti servizi linguistici creativi e innovativi, ma ci siamo anche spostati per abbracciare praticamente ogni settore in cui c’è materiale da tradurre”.
Molto addentro a tutto quanto riguarda i nuovi modi di fare comunicazione e altro attraverso l’Intelligenza artificiale, l’azienda con quartier generale a Genova ha però deciso di rifarsi a modelli gestionali sostenibili, soprattutto con la volontà di non mettere a rischio i posti di lavoro. “Credo che la tecnologia debba essere usata per supportare le persone e non per sostituirle. Tutto sta a capire dove sono le opportunità imprenditoriali e proseguire ad assumere, ad investire, a differenza di altri competitor che invece hanno licenziato. Una scelta che sta dando gli effetti sperati, visto che ora siamo sicuramente più in linea con il mercato continuando a dare meritate opportunità a gente qualificata”.
Tra le più grandi realtà nazionali del settore in termini di personale, la Pmi ligure svolge pure un ruolo di divulgazione interfacciandosi con i clienti a proposito dei potenziali pregi e difetti dell’Ia. “A chi ci dà fiducia portiamo parole di consapevolezza su un tema che capiamo perfettamente rischi di essere divisivo – chiarisce Cresceri –. È uno strumento capace di fare anche paura, di disorientare chi magari vi si avvicina per la prima volta, in particolare quegli imprenditori che si trovano ad amministrare le proprie imprese seguendo modelli fermi agli anni ‘80. Un ampio gap gestionale, rispetto ad altri più al passo con i tempi, di cui ci siamo pure accorti aiutandoli nella digitalizzazione legata ai software aziendali: l’affiancamento che gli garantiamo cerca di fargli metabolizzare al meglio un cambio di scenario spesso non facile da fronteggiare”.
Tutto questo va di pari passo con l’opera di formazione continua che Creative Words mette in campo per dare supporto non solo alla clientela, ma anche in prima linea per integrare, in modo avanzato, le conoscenze di chi è chiamato ogni giorno a trattare temi legati alla linguistica. “Onestamente credo che in azienda abbiamo pure troppe cose di cui occuparci, ma il nostro Dna ci impedisce di non essere estremamente attenti a tutto ciò che capita di nuovo nel settore. Questo, tra le altre cose, implica una formazione puntuale e che permette agli interni di non essere mai sorpresi da quello che gli viene prospettato. Inoltre, penso unici al mondo, forniamo 20 ore di formazione gratuita attraverso la piattaforma che abbiamo lanciato nel 2020, il tutto comprensivo di un corso di Intelligenza artificiale specifico per i linguisti con l’obiettivo di dare loro ulteriori strumenti per sfruttare al meglio le nuove tecnologie”.
Cresceri, che presta il proprio tempo pure in associazioni che riuniscono fornitori di servizi linguistici a livello europeo, ha poi deciso di puntare in maniera decisa sui principi fondanti della sostenibilità aziendale con scelte sicuramente all’avanguardia e che hanno soddisfatto anche chi lavora in azienda. “Oltre a risparmiare 200 ore al mese di lavoro-uomo attraverso automazione e Ia, da ottobre 2022 abbiamo adottato un format che ha aumentato la produttività e, parallelamente, dato ancora maggiore spazio di manovra ai dipendenti. In altre parole, in Creative Words si lavora quattro giorni la settimana per 32 ore complessive mantenendo lo stesso stipendio e con turni studiati per essere sempre presenti per esaudire le richieste dei committenti. E c’è un aspetto che mi ha stupito, appagato e reso superfelici anche i ragazzi a proposito della settimana corta: da un sondaggio, i nostri clienti non se n’erano neanche accorti per quanto siamo riusciti a cambiare pelle senza diminuire il grado di attenzione nei loro confronti”.
Per l’immediato futuro, infine, lo sguardo dei vertici aziendali di Creative Words sarà ancora puntato in direzione delle Pmi, di quelle realtà imprenditoriali che fanno capire di aver bisogno di essere accompagnate sulla strada di una modernità ancora più spiccata. “Il progetto che vogliamo seguire maggiormente è legato alla volontà di dare loro sempre maggiore consapevolezza su determinati temi nell’ottica di restare al passo del mercato. Le aiuteremo ad investire nel campo dell’innovazione e, allo stesso tempo, continueremo a mettere a frutto il 15% del fatturato nella ricerca e sviluppo come ormai accade da anni”, conclude Diego Cresceri.
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