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Pittorra Trasporti, l’arte di dare soluzioni in contesti difficili

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“Più è complicato e più ci piace”. In casa Pittorra Trasporti – 1,8 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 14 dipendenti – questo concetto è da sempre alla base del modus operandi che ha consentito all’azienda sarda di ritagliarsi, nel corso dei cinquant’anni di vita commerciale, una posizione prominente nel settore di sua competenza. In questo ampio lasso di tempo, punteggiato dal lavoro spesso senza orari delle tre generazioni della famiglia Pittorra, dal quartier generale di Nuoro ne sono infatti partite a migliaia di spedizioni verso tutte le zone dell’isola, come anche in direzione del resto d’Italia e dell’Europa, trasporti in molti casi eccezionali e che nel tempo hanno fatto affidamento sulle indubbie capacità di camionisti di tutte l’età.

 

“Lo scorso anno siamo stati impegnati in una lunga serie di viaggi con destinazione l’Inghilterra, quindici spedizioni internazionali riguardanti componentistica nel campo dell’energia verde – spiega l’amministratore unico Antonello Pittorra (nella foto in alto) –. Abbiamo portato tutto il carico nel campus di un’università situata tra Londra e Manchester, mentre nelle scorse settimane mio figlio, ventunenne è stato in Spagna a consegnare macchinari nei dintorni di Madrid per poi spostarsi a Santander per caricare altro materiale. Meno bene andò invece a uno dei miei fratelli, costretto a ben sette giorni di attesa sempre nella penisola iberica a causa di un problema relativo alla documentazione prima di ripartire per un lunghissimo trasferimento da Bilbao a Portoscuso, nella zona sud della Sardegna. E per finire, c’è anche un giovane nipote in grado di fare spostamenti fino a 90 tonnellate. In altre parole, non ci spaventa proprio nulla perché abbiamo nel Dna una passione smisurata per ciò che è difficile”.

Per fare tutto questo senza grandi rischi c’è però bisogno di un approccio serio, con alle spalle una preparazione che non prevede alcuna scorciatoia e passa in primis per quella grande maestra di vita che è la formazione. “La sicurezza è un aspetto fondamentale nel nostro lavoro e su questo tipo di argomenti investiamo veramente molto in termini di tempo e soldi – sottolinea Pittorra –. Organizziamo infatti corsi mensili e in questo senso ogni dipendente ci costa fino a 2.300 euro l’anno. Un’attenzione che ci consente però di stare tranquilli, per esempio, quando siamo chiamati, come accaduto nel recente passato a trasportare nel corso della notte, da Olbia a Porto Rotondo un peschereccio di 35 metri di lunghezza e 9 di altezza. Nonostante le strade fossero interdette alla circolazione e il trasporto reso un po’ meno complesso dall’aiuto di altri sette nostri autoveicoli adibiti alla scorta, posso assicurare che chi guidava ha compiuto un capolavoro al volante”.

 

TRASPORTO DI UN PICCOLO NATANTE

 

Tra poca routine e parecchi carichi complicati, i dipendenti di Pittorra Trasporti possono contare su un parco mezzi adeguato alle necessità dei committenti. “La flotta che ospitiamo all’interno dello stabilimento aziendale è composta da 14 motrici, 28 semirimorchi e da 15 tra furgoni e fuoristrada. Oltre a trasporti di lunga percorrenza, qui in Sardegna vengono impegnati in operazioni di supporto soprattutto in villaggi turistici e camping, siti in cui solitamente trasportiamo e successivamente posizioniamo case mobili”.

Dinamiche logistiche già impegnative di per sé che diventano ancora più complesse da portare a termine a causa dei collegamenti deficitari, su strada e non, con cui chi opera in Sardegna è costretto da sempre a fare i conti. “Siamo praticamente obbligati a gestire difficoltà talvolta assurde. Qualche settimana fa abbiamo avuto un incontro con la nuova presidente regionale Todde a cui ho detto, con la mano sul cuore, che nei trentaquattro anni della mia presenza in azienda, su queste problematiche è cambiato poco o niente. E ho aggiunto che c’è il rischio concreto che tra una decina d’anni mio figlio, purtroppo, le venga a dire esattamente le stesse cose”.

 

TRASPORTO DI UNA PALA GOMMATA

 

Nonostante questi problemi ormai annosi, Pittorra Trasporti sta comunque crescendo notevolmente dal punto di vista del fatturato e, in parallelo, la Pmi di Nuoro ha intenzione fare altri passi verso un’internazionalizzazione ancora più marcata. “Le previsioni dicono che dovremmo riuscire a raddoppiare il fatturato rispetto al 2023 – chiarisce l’amministratore unico dell’azienda sarda –, anche se sono convinto che fossimo stati di base a Roma o in altre zone della penisola saremmo pure stati capaci di triplicarlo. A breve poi sbarcheremo a Milano con l’idea di avere un importante punto d’appoggio per andare a vedere cosa accade anche nel mercato dell’Est Europa e soprattutto in quei paesi entrati per ultimi nella Ue”.

Nel futuro prossimo Pittorra Trasporti, che al momento ha sei rappresentanti della famiglia impegnati in vari compiti all’interno dell’impresa, conta poi di proseguire la propria politica “green”, continuando ad assumere ragazzi giovani con la mente aperta e pronti ad imparare come si guida in sicurezza un camion o un autoarticolato. “Sono convinto che bisogna dare fiducia ai giovani e questo modo di fare è confermato dalla bassa età media, tra i 26 e i 27 anni, dei dipendenti della nostra azienda”, conclude Antonello Pittorra.

 

TRASPORTO DI UN SERBATOIO IN VETRORESINA

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