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⚡️ Giori Distillati Trentini, quando la sperimentazione è di casa

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Non nati come distillatori, i Giori hanno comunque impiegato relativamente poco tempo per bruciare le tappe e, attraverso la progressiva introduzione sul mercato di prodotti innovativi, sono riusciti di fatto ad anticipare mode poi affermatesi nel selettivo mondo del bere di qualità. Una traiettoria commerciale partita nel 1946, quella della Giori Distillati Trentini – 4 milioni di euro di fatturato nel 2022 a fronte di 18 dipendenti –, azienda capace di cambiare costantemente pelle mentre continuava comunque ad offrire alla propria clientela anche le grappe della tradizione.

 

IL LIQUORE RICAVATO DALLA MACERAZIONE DEL FIENO

“L’idea di non puntare esclusivamente sui prodotti classici è sempre stata forte all’interno della nostra famiglia – spiega Alessandro Giori (nella foto in alto, a sinistra insieme con il padre Mauro e la sorella Marella), direttore commerciale della Pmi di casa a Volano, in provincia di Trento –. A mio nonno Ferruccio, infatti, si deve l’invenzione della grappa alla pesca e al mirtillo, poi entrate nel quotidiano di tanti italiani, distillati particolari come pure la grappa al fieno, con cui siamo usciti una quindicina d’anni fa e che adesso fanno un po’ tutti”. Una sorta di azzardo imprenditoriale che invece ha finito per pagare buoni dividendi ai due che ci hanno creduto per primi. “Un giorno un cliente della Alta Val Pusteria mi disse che avrebbe voluto fare una grappa con il suo fieno. Lì per lì mi venne quasi da ridere perché non riuscivo proprio ad immaginarmelo un distillato del genere e invece, dopo averlo lasciato macerare nella grappa per quattro mesi, torchiato, aggiunto una parte di zuccheri e portato a 32 gradi, ne è uscito un liquore alla grappa, come impone di chiamarlo la legge italiana, assolutamente interessante. Perché quando lo bevi sono immediati i sentori di fieno, camomilla e di altre infiorescenze montane. Naturale al 100% e inizialmente prodotto a marchio Rifugio Gallo Cedrone, dove era servito come digestivo della casa, poi abbiamo deciso assieme di commercializzarlo e da quel momento sono conseguentemente aumentati i suoi appassionati degustatori”.

 

UN MOMENTO DELLA PRODUZIONE

Non finisce qui, però, l’offerta messa in campo da Giori Distillati Trentini, pronta a lanciarsi in progetti in grado di generare eccellenze alcoliche. “È il caso di Sangue delle Streghe, fatto nella stessa semplice maniera della grappa al fieno, ma in cui il protagonista assoluto è il cirmolo, albero alpino che fornisce le pigne molto dure e resinose, grandi come una pallina da ping pong, che tagliamo a metà prima di immergerle nella grappa. Il risultato finale è un liquore rosso che si è scelto di chiamare in questo modo”, chiarisce Giori prima di soffermarsi sulle decisioni assunte per dare la giusta visibilità ai tanti distillati che prendono vita nello stabilimento dell’azienda di famiglia. “Da sempre siamo una realtà con vocazione alla vendita tramite l’Horeca e, per una nostra scelta di politica aziendale, non siamo invece attivi nella grande distribuzione. I prodotti Giori arrivano in tutt’Italia attraverso una rete commerciale e possiamo dire che negli ultimi 30-40 anni siamo riusciti ad organizzarci in maniera compiuta anche nell’export, considerato che il marchio è visibile in tutti e cinque i continenti. Ovviamente in Europa, ma pure negli Stati Uniti e in Australia la nostra presenza ha basi ormai solide e continuative, mentre a macchia di leopardo siamo arrivati pure in Cina, Brasile, Argentina, Panama, Cuba e in Sudafrica”.

 

Grappe di tutti i tipi, declinate in modo da venire incontro ai desideri di una clientela piuttosto esigente in fatto di distillati, ma anche, da dieci anni a questa parte, tre gin prodotti nelle vesti London Dry e secco. Espressioni appassionate dell’amore per questo lavoro che sono valse alla Pmi di Volana numerosi premi, sia a livello nazionale che internazionale. “Ci siamo costantemente rimboccati le maniche confrontandoci in maniera periodica con il mercato di riferimento, sicuri che della qualità dei nostri prodotti non si possa assolutamente discutere – sottolinea il direttore commerciale di Giori Distillati Trentini –. In più giriamo parecchio sia per le vendite che in modo da curare proattivamente l’immagine dell’impresa più storica del Trentino, visto che a breve compiremo 80 anni”.

Uno stile ben definito e apprezzato a largo spettro che poggia su convinzioni precise. Quelle legate a doppia mandata al rigore che deriva dal tempo speso per studiare come migliorare ulteriormente quanto c’era già o ad inventare, senza mai prendere scorciatoie, il distillato del futuro. “Parallelamente poi abbiamo creato Gioice, microazienda che opera nel settore della produzione di semilavorati per gelateria e pasticceria. Ci impegniamo, principalmente conto terzi, anche ad offrire al cliente cose particolari come la gelatina di grappa con quantità d’alcol bassissima da abbinare al cioccolato o alla pasticceria secca”.

 

Nel frattempo, in ottica futura, alla Giori Distillati Trentini si sta pensando a una nuova proposta nella regalistica, con l’obiettivo di realizzare confezioni ancora più accattivanti all’occhio. “In più abbiamo maturato l’idea di presentarci a fine gennaio 2024 alla fiera Sigep di Rimini con proposte del tutto innovative”, conclude Alessandro Giori.

 

AREA DEGUSTAZIONE ALLA GIORI DISTILLATI TRENTINI

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