Nata nel 2020 come startup con l’obiettivo di affiancare imprese di ogni dimensione dedicandosi alla formulazione, lo sviluppo e la produzione di integratori alimentari, cosmetici, prodotti veterinari, TL Pharma Consulting – 1,2 milioni di euro di fatturato nel 2023 e 7 dipendenti – è un’azienda di consulenza farmaceutica che sta facendo passi da gigante in un settore in cui, per emergere, c’è assoluto bisogno di mettere in circolo concetti realmente innovativi. Di base a Spoltore, in provincia di Pescara, la Pmi fondata da Giulio Torello (nella foto in alto) ha nel proprio dna principi fondanti piuttosto precisi, un piano d’azione che non lascia nulla di intentato per cercare di trovare nuovi integratori in grado di migliorare la qualità della vita delle persone.
“Dopo aver lavorato per parecchi anni nel mondo farmaceutico, e in particolare in multinazionali, ho maturato l’idea che il genere umano è sempre più multitrattato per patologie come l’ipertensione, il diabete, le cardiopatie, lo stress ed altre. Quindi i farmaci, soprattutto a partire dal post Covid-19 credo possano diventare meno pesanti da metabolizzare, limitando quindi gli effetti collaterali per fegato, cuore e reni, se gli integratori vengono in precedenza messi nella condizione di fare un lavoro di prevenzione – spiega Torello, amministratore unico di TL Pharma Consulting –. La nostra mission, perciò, è quella di cercare integratori che permettano di dare vita, attraverso l’uso di sempre maggiori e più adatti principi attivi, a processi di long therapy per contribuire a migliorare la salute di chi deve necessariamente assumere tanti tipi di medicine”.
Nonostante sia scesa in campo da meno di quattro anni, la Pmi abruzzese si sta già affermando in modo tangibile, forte di una crescita andata di pari passo con la prosecuzione della collaborazione con l’università di Bologna e di rapporti con altri atenei europei. “In questo periodo di tempo abbiamo portato a casa nove brevetti per i clienti e un paio nostri. Da poco è arrivata risposta a proposito di uno studio pubblicato durante lo scorso anno sullo sviluppo di un integratore antistaminico naturale. In pratica si comporta come un farmaco, ma non dà i tipici effetti collaterali di questo, ossia una certa sonnolenza. Inoltre, abbiamo creato un gastroprotettore anch’esso naturale, nell’ottica di aiutare soprattutto i diabetici, e nel frattempo stiamo lavorando su altri tipi di brevetti innovativi”.
Ma perché le grosse aziende continuano a rivolgersi a TL Pharma Consulting per dare risposta a necessità specifiche legate al loro business plan? “Il motivo è semplice – chiarisce Torello –. Io credo sia limitante decidere di fare tutto in house come spesso capita alle multinazionali e invece mi piace pensare che unire le competenze faccia tutta la differenza del mondo. Quando si arriva a comprendere la multifattorialità delle malattie l’idea di un lavoro sinergico, a mio parere, ha sempre la meglio su altri modi di affrontare la ricerca”.
Un approccio che la Pmi abruzzese sta applicando pure ai processi produttivi. “Non tutte le aziende hanno la capacità di fare tutto benissimo: alcuni sono più bravi a fare capsule, altri le compresse, i liquidi o le bustine. Qui partiamo da un concetto diverso e non ci facciamo guidare dai produttori, ma siamo noi a indirizzarli. E andiamo a cercare quello in grado di creare un determinato integratore nella maniera più idonea e che ci dà le migliori garanzie di riuscita. In altre parole, negli anni abbiamo compreso l’importanza delle partnership, interagendo per tempo con gli interlocutori di turno in modo da arrivare per primi, in modo ottimale e nel rispetto delle regole ad una soluzione. E per mettere in campo tutto questo disponiamo anche di un ufficio di comunicazione e grafica, così, quando ce lo chiedono, siamo capaci di fornire un servizio completo”.
Intanto, mentre cavalca gli effetti positivi generati da un periodo estremamente promettente, TL Pharma Consulting si è comunque trovata nella condizione di dover rifiutare commesse. “La verità è che stiamo crescendo troppo e questo ci ha di fatto obbligato a tirare il freno a mano – ammette il fondatore di TL Pharma Consulting –. Tra l’altro vorremmo proprio aumentare anche la nostra quota export, al momento intorno al 35% del fatturato, ma non avendo abbastanza collaboratori per seguire i progetti siamo stati forzati a non accettare lavori che ci sono stati proposti. Gennaio scorso è in ogni caso partito molto bene, visto che la sola Spagna ci ha già portato 200mila euro di entrate, oltre ad essere riusciti a programmare incontri che ci faranno sbarcare pure in Germania e Francia. E in questo modo, a fine 2024 e nella peggiore delle ipotesi, dovremmo riuscire a triplicare il fatturato”.
E mentre si studiano strategie per provare a tenere in casa know how e brevetti con l’obiettivo di formare in proprio, con l’aiuto di professori “illuminati”, i dipendenti del futuro, nel quartier generale di TL Pharma Consulting si sta pensando anche allo sviluppo di nuove idee per sorprendere piacevolmente il mercato. “Ci stiamo occupando di un prodotto unico contro la depressione e che prende in considerazione la relazione tra intestino e cervello, ma pure di altri tre brevetti sulla vulvodinia, il declino neurocognitivo e la disfagia, per i quali stiamo finendo di fare i test e che andremo a depositare entro l’anno in corso”, conclude Giulio Torello.
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