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⚡️ Le priorità dell’industria di Francia, Germania e Italia per l’Ue

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Recuperare il ritardo o affrontare il declino dell’Europa. È questo il messaggio urgente che le associazioni industriali di Italia, Francia e Germania hanno lanciato all’Unione Europea da Parigi venerdì scorso.

A seguito del 6° Forum economico trilaterale di Parigi, i presidenti di Confindustria, Medef e Bdi – rispettivamente Emanuele Orsini, Patrick Martin e Tanja Gönner (quest’ultima in rappresentanza di dell’assente Siegfried Russwurm) – hanno firmato una dichiarazione congiunta per sollecitare le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri ad agire rapidamente per rafforzare la base industriale europea, promuovere l’innovazione e garantire l’autonomia strategica.

In particolare, vista la perdita di terreno rispetto ai concorrenti globali, le imprese chiedono di intraprendere dei Catch-up Test: entro un anno, confrontare sistematicamente i risultati delle politiche chiave Ue con quelli degli Stati Uniti in settori economici critici e, se necessario, adeguarle.

 

Secondo i primi tre paesi manifatturieri europei, i legislatori europei dovrebbe concentrarsi su queste quattro priorità chiave:

  1. Per aumentare la competitività dell’industria europea, va adottato un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico in tutte le iniziative entro un anno – È ora che l’Ue sostenga tutte le tecnologie a basse emissioni di carbonio, tra cui l’energia nucleare, le energie rinnovabili, i gas a basse emissioni di carbonio e l’idrogeno. Un sostegno armonizzato nell’ambito del Clean Industrial Deal, del sistema ETS e dei meccanismi di finanziamento consentirà inoltre a diverse soluzioni di contribuire alla transizione verde dell’Europa.

 

  1. Al fine di ridurre i costi burocratici e di conformità, vanno rivisti tutti i regolamenti rilevanti entro un anno – Gli Stati membri dell’Unione europea hanno introdotto un numero significativamente maggiore di leggi rispetto agli Stati Uniti, complicando ulteriormente un mercato già frammentato. Queste differenze rappresentano una delle principali cause della divergenza di competitività tra l’Ue e gli Stati Uniti.

 

  1. Per accelerare l’innovazione, bisogna iniziare ad aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del Pil entro un anno – Per raggiungere questo obiettivo, gli Stati membri e le istituzioni dell’Ue devono essere pronti a riassegnare le risorse, compresi i fondi del Quadro finanziario pluriennale, per sostenere lo sviluppo tecnologico all’avanguardia in tutta l’Ue.

 

  1. Per facilitare gli investimenti europei, bisogna iniziare a sbloccare gli 800 miliardi di euro individuati nel rapporto Draghi entro un anno – L’Ue e gli Stati membri devono rafforzare la competitività dell’ecosistema di finanziamento delle imprese attraverso l’Unione bancaria e dei mercati dei capitali entro un anno. Sono inoltre necessari forti investimenti pubblici a livello nazionale e comunitario. L’Ue dovrebbe sviluppare un Quadro finanziario pluriennale orientato alla competitività e strumenti finanziari più efficienti. Inoltre, il finanziamento dei beni pubblici europei dovrebbe essere perseguito in parte anche attraverso strumenti di debito dell’Ue.

 

“Oggi non c’è più tempo. Siamo a un bivio delle scelte che vogliamo fare’’, ha rimarcato il presidente Orsini, nel suo intervento di apertura al vertice, che ha visto la partecipazione, tra gli altri ospiti, anche del primo ministro francese Michel Barnier, del vice presidente del Consiglio italiano Antonio Tajani, del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

A rappresentare gli imprenditori italiani insieme ad Orsini, inoltre, c’erano il vice presidente per l’Europa e le Confindustrie europee, Stefan Pan, e lo special advisor con delega all’Autonomia strategica europea, Piano Mattei e competitività Antonio Gozzi.

 

Scarica la dichiarazione congiunta

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