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Come formare e selezionare il top management sanitario?

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IL NUMERO 1 DI RPE DEL 2024

La qualità e l’efficienza dei servizi ospedalieri dipendono dalle competenze manageriali di coloro che si trovano al vertice delle organizzazioni sanitarie. La ricerca scientifica in ambito economico ha dimostrato che l’adozione di pratiche gestionali efficaci può contribuire in maniera significativa all’incremento della produttività delle strutture ospedaliere, affiancandosi alle strategie più tradizionali incentrate sull’aumento degli input di natura clinico-medica. In un contesto caratterizzato da risorse limitate e da una domanda di servizi in continua crescita, il ruolo del management è dunque cruciale per garantire la sostenibilità e l’efficacia del sistema sanitario nel lungo periodo.

In Italia, le riforme che hanno interessato il settore sanitario negli anni ‘90 hanno ridisegnato l’assetto istituzionale, promuovendo l’aziendalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e il decentramento regionale. Questo processo ha rinforzato il ruolo delle figure manageriali apicali, la cui efficacia è strettamente legata non solo al possesso di un’adeguata formazione in ambito gestionale, ma anche alle modalità attraverso cui avviene la loro selezione. L’analisi del contesto italiano, però, restituisce un quadro estremamente variegato e frammentato in particolare per quanto riguarda la formazione manageriale dei vertici delle aziende sanitarie. Tale eterogeneità riflette la molteplicità dei modelli organizzativi adottati a livello regionale, frutto delle differenti scelte operate dai decisori in un quadro di crescente autonomia. Se da un lato l’aderenza dei percorsi formativi e dei meccanismi di selezione alle specificità territoriali può favorire il perseguimento di strategie mirate e l’emergere di buone pratiche, dall’altro l’eccessiva diversificazione rischia di minare l’efficacia complessiva del sistema, generando disparità e incertezze che possono ripercuotersi negativamente sulla qualità dei servizi erogati.

Alla luce di queste considerazioni, è opportuno approfondire il nesso tra formazione manageriale, criteri di selezione, qualità del management e performance ospedaliere, tenendo in considerazione il livello di concorrenza presente nei diversi contesti regionali. In un sistema sanitario caratterizzato da una maggiore apertura al mercato e dalla presenza di una pluralità di attori, pubblici e privati, due elementi diventano particolarmente rilevanti: il primo è il possesso di solide competenze gestionali da parte dei vertici aziendali; il secondo è l’adozione di procedure di selezione trasparenti e meritocratiche. Questi fattori sono essenziali per garantire il buon funzionamento delle organizzazioni e la loro capacità di rispondere agli stimoli provenienti dal contesto esterno.

Inoltre, una selezione basata su criteri oggettivi e una formazione manageriale adeguata può rafforzare l’autonomia decisionale dei vertici sanitari, in primis dei direttori generali, costituendo un argine contro possibili influenze politiche che potrebbero incidere sul funzionamento delle organizzazioni sanitarie. Dato che la nomina dei vertici aziendali è di competenza del governo locale, l’adozione di procedure di selezione trasparenti, unitamente al possesso di competenze tecniche e all’adesione a principi di etica professionale, rappresentano una garanzia di indipendenza e di orientamento all’interesse generale.

In quest’ottica, investire sulla formazione del top management e sulla definizione di criteri di selezione adeguati rappresenta una leva strategica di primaria importanza per migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini, ponendosi come misura complementare rispetto ad altre iniziative di politica sanitaria. La teoria economica suggerisce che il management possa essere interpretato come una tecnologia che, in quanto tale, condiziona la produttività e l’efficienza delle aziende sanitarie: considerati gli ampi divari inter e intra-regionali del nostro sistema, l’investimento in formazione manageriale rappresenta un’importante leva di policy per ridurre tali differenze.

Affinché tale investimento possa dispiegare appieno i suoi effetti, è fondamentale che esso sia calibrato sulle caratteristiche istituzionali e competitive dei singoli sottosistemi regionali. La ricerca scientifica sul legame tra selezione, formazione, competenze manageriali e performance può orientare le scelte dei decisori. In particolare, è cruciale indagare le modalità più efficaci per strutturare i percorsi di sviluppo professionale dei manager delle organizzazioni sanitarie e per definire criteri di selezione oggettivi. Sarà inoltre importante analizzare i fattori che influenzano l’efficacia della formazione e della selezione, quali le caratteristiche individuali, inclusa la motivazione personale, e le logiche organizzative, al fine di identificare le leve su cui agire per massimizzarne l’impatto.

 

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Nota sulle autrici

ELENKA BRENNA

Elenka Brenna è laureata in economia presso l’Università Cattolica del S. Cuore, ha conseguito un master of science in Health Economics presso l’Università di York (Uk), un dottorato in economia presso l’Università di Trento e l’abilitazione a professore associato in Scienza delle finanze.

Attualmente è ricercatrice tenure-track in economia presso il Dipartimento di Scienze farmaceutiche dell’Università del Piemonte Orientale. È autrice di diverse pubblicazioni in campo nazionale e internazionale su tematiche riguardanti l’economia della salute, i modelli di welfare, l’accesso ai servizi sanitari e il finanziamento della spesa per la salute. È stata membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione italiana di economia sanitaria (Aies) dal 2015 al 2020.

 

ANNA MENOZZI

Anna Menozzi è professore associato di Economia e gestione delle imprese presso il Dipartimento di Giurisprudenza e Scienze politiche, economiche e sociali dell’Università del Piemonte Orientale ed è membro interno del Consiglio di amministrazione dello stesso ateneo.

I suoi principali interessi di ricerca riguardano la corporate governance, in particolare il Consiglio di amministrazione e le imprese operanti in settori regolamentati, temi sui quali è autrice di diverse pubblicazioni nazionali e internazionali.

 

 

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