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La luna del grano, servizi per le neomamme (e non solo)

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Si può reagire in tanti modi ad una situazione spiacevole che si è venuta a creare sul posto di lavoro, un aggrovigliarsi di un cumulo di emozioni che alla fine può portare anche, come successo a Sonia Zappitelli, alla decisione di presentare le dimissioni. Tra le varie strade possibili, la protagonista di questa storia ha deciso di imboccare con decisione quella che alla fine ha portato alla creazione de “La luna del grano”, progetto avviato assieme ad Elisabetta Pesenti e che vuole concentrarsi sul dare risposte alle problematiche inerenti al rientro al lavoro delle neo mamme. Idea tanto ambiziosa quanto al passo con i tempi che, partendo da Genova, nelle speranze delle cofondatrici, dovrebbe poter trovare sponde in tutt’Italia.

 

“Siamo una startup innovativa oltre che una società benefit che si propone di occuparsi di aspetti che rientrano nel concetto più ampio del benessere aziendale del lavoratore – spiega Sonia Zappitelli (nella foto in alto), amministratore delegato de La luna del grano –. Un’idea, partita da me, in cui si sono riconosciute anche altre persone e che ha portato nel gennaio del 2023 alla creazione di una piattaforma di servizi digitali che presentiamo alle aziende e al cui interno sono presenti due academy complete di video esplicativi. In cinque step, in sostanza, accompagniamo madri, padri, ma anche i colleghi, nel primo mese del rientro al lavoro dopo una gravidanza”.

 

Per far sì che sempre meno mamme debbano affrontare i problemi da lei vissuti in prima persona, Zappitelli si è preoccupata di trovare i professionisti in grado di dare sostanza al team che l’avrebbe poi affiancata in un viaggio tutto da costruire. “Dopo essermi dovuta allontanare inizialmente dal mercato del lavoro ho poi deciso di rientrarci in una nuova veste, quella di imprenditrice. Il primo cliente tester, di media grandezza, abbiamo iniziato a seguirlo lo scorso giugno, mentre a settembre è partita un’attività commerciale che ci ha permesso di intercettare le necessità di altri dieci clienti di cui dovremmo cominciare ad occuparci a partire da questo gennaio”.

 

Tenendo in grande considerazione l’assunto che se si sta bene in famiglia si sta altrettanto bene sul posto di lavoro e viceversa, la startup ligure ha come obiettivo il raggiungere l’ottenimento del grado maggiore possibile di benessere singolo, familiare e aziendale. “Noi ci impegniamo su queste tre sfere, avendo, come detto in precedenza, pure un’attenzione particolare sui temi legati a quanto possano fare i colleghi per rendere migliore il ritorno in azienda delle neo mamme – chiarisce l’ad di La luna del grano –. Con le academy andiamo a interessare tutta la popolazione aziendale con tematiche varie, tra queste come combattere le disuguaglianze, l’inclusione, le diversità, le connessioni intergenerazionali, la collaborazione tra persone di età diverse, parliamo di leadership gentile ed empatica per riuscire a percepire il collega al meglio”.

 

Un modo di interessarsi della problematica che sembra piacere a chi si avvicina per la prima volta a La luna del grano, aziende medio-grandi che non vogliono farsi trovare impreparate. “La sensibilità c’è, si inizia già a vedere quanto il terreno sia fertile soprattutto in regioni come l’Emilia-Romagna e, più specificatamente, all’interno della città metropolitana di Bologna. Il nostro target sono realtà industriali e non di una certa grandezza, perché queste hanno un maggiore budget da stanziare oltre che un notevole turnover da gestire tra uscite ed entrate di personale. Un’altra leva che fa sì che i nostri servizi siano richiesti sul mercato riguarda gli sgravi fiscali della semplificazione di parità di genere e l’acquisizione di punteggio nelle gare d’appalto, agevolazioni concesse da un anno e mezzo circa alle aziende che dimostrano, attraverso certificazioni, di essere attente al benessere dei propri dipendenti. Aspetti che nei prossimi dieci anni pensiamo proprio possano diventare routinari nelle dinamiche interne alle imprese”.

 

Mentre Sonia si occupa di progettare con i clienti i servizi welfare, della parte commerciale e operativa del progetto, la sua socia Elisabetta Pesenti, coach professionista certificata, ha in carico la formazione e guida il team ad essa dedicato. Una volta recepito il progetto, costruisce i moduli che vengono successivamente portati nelle aziende. “Oltre a noi due c’è una persona, un terzo socio, che si incarica dello scouting dei potenziali clienti ed altri quattro collaboratori. Debbo dire che abbiamo fatto un po’ tutto di corsa perché volevo avere la certezza che nessuno potessi rubarmi l’idea”, commenta Zappitelli. Un work in progress, insomma, pronto anche a cercare nuovi spazi di crescita. “Per ora siamo una società B2B concentrata principalmente sulle mamme e potremmo rimanere in questa dimensione anche nel futuro, ma stiamo comunque provando a vedere se qualche cliente ha voglia di chiederci pure qualcosa di specifico per i papà. Inoltre, per mettere in campo un progetto globale, siamo intenzionate a tradurre le academy e altre cose in lingua straniera. E, al proposito, siamo alla ricerca di madrelingua italiani che parlino molto bene l’inglese”, conclude Sonia Zappitelli.

 

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