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⚡️ Con Resco Group nuova vita per gli pneumatici usati

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Con un approccio tanto imprenditoriale quanto culturale ai temi dell’ambiente, sette anni fa Resco Group – 1,5 milioni di euro di fatturato nel 2023 a fronte di 15 dipendenti – è entrato come startup nel mondo della trasformazione del rifiuto in risorsa, concentrandosi in particolare sul recupero degli pneumatici fuori uso attraverso procedimenti industriali di taglio e granulazione che li fanno diventare materia prima seconda (MPS). Nello specifico vengono separati tra loro gomma, acciaio e fibra per trasformarli, per esempio, in quella pavimentazione per parchi gioco richiesta dai posatori presenti nel mercato locale, oltre che per molteplici altre destinazioni d’uso, tra cui campi da calcio e dossi artificiali.

 

In questo modo, nel quartier generale di Termini Imerese, in provincia di Palermo, la Pmi siciliana mette in campo le proprie conoscenze tecnologiche nell’ottica di dare continuità ai principi cardine dell’economia circolare, di fatto suo core business, modus operandi che mira pure a rendere possibile il radicamento sul territorio di giovani e meno giovani siciliani.

 

“Oltre che generare utili, ci interessa riuscire a avviare quei processi di sensibilità ambientale alla base del nostro modo di vedere la vita e fare impresa – spiega Giuseppe Di Martino (nella foto in alto), amministratore unico di Resco Group –. Tutto è partito dalle idee di quattro giovani, anche se io alzo leggermente la media dell’età, che venivano da percorsi formativi diversi, ma con in comune la voglia di continuare a restare in Sicilia per contribuire a dare speranza al territorio intorno a Termini Imerese. Un lavoro spesso difficile da portare avanti, soprattutto quando ci rendiamo conto che non ne viene riconosciuto il ruolo sociale: certe volte, insomma, siamo costretti a fare i conti con situazioni oltremodo demoralizzanti”.

 

Nonostante la complessità dell’impegno, però, l’azienda del palermitano continua a mantenere la barra diritta, trovando il modo per dare risposte a tutte le strettoie burocratiche che si trova quotidianamente di fronte. “Il problema non sono le risorse economiche. Queste, anzi, ci aiutano a non smettere mai di innovare per mantenere viva la forza indispensabile per andare avanti. Ciò che ruota attorno alla sostenibilità ambientale ha comunque bisogno di incentivi per rendere il processo più veloce, ma, a nostro parere, solo nella fase iniziale, visto che un progetto che funziona pensiamo debba poggiare esclusivamente sulle proprie energie”. Dinamiche che, in certi casi, possono essere più complicate da avviare nonostante si abbia tra le mani un progetto vincente. “Quando all’inizio di questa storia abbiamo chiesto di accedere al credito bancario, gli istituti pensavano ci servissero i classici 10mila euro necessari ad una startup media. Invece noi avevamo bisogno di un paio di milioni, anche per acquistare l’immobile dove siamo ora, e perciò si è dovuto studiare un finanziamento con vari step e, al progressivo raggiungimento degli obiettivi inseriti nell’accordo, sono state sbloccate le somme successive”.

 

LA SEDE DI RESCO GROUP A TERMINI IMERESE, IN PROVINCIA DI PALERMO

 

Aperta una sede anche a Malta, Resco Group sta cercando di creare una filiera che, in ambito siciliano, possa riuscire a contenere quei costi di spedizione merci diventati ormai insostenibili per molte realtà industriali dell’isola. “Mandare materiale in zone lontane è praticamente impossibile, considerato quanto viene chiesto per caricarlo su un container. Ma anche per tratte con meno chilometri da percorrere il valore di quanto spediamo viene in sostanza eroso per il 40% dai costi di trasporto, una situazione che sta mettendo in seria difficoltà vari settori commerciali compreso il nostro”, sottolinea Di Martino, la cui azienda interagisce, invece, con consorzi a livello nazionale per il conferimento e lo smaltimento delle gomme.

 

Nel frattempo Resco Group ha avuto notevoli ritorni, anche in termini strettamente economici, dalla scelta di dotarsi di strumenti che seguono i principi della sostenibilità ambientale. “Questo modo di agire ha dato frutti precisi considerato che, prima della posa in opera di un impianto fotovoltaico da 500 kw, il nostro consumo era pari a 20mila litri di gasolio mensili – chiarisce l’amministratore unico della Pmi siciliana –. Adesso, invece, possiamo lavorare scollegati dalla rete e, quando non è possibile, è pronto ad intervenire il gruppo elettrogeno. In questo modo abbiamo avuto un importante abbattimento dei costi, arrivando a consumare non più di 4-5mila litri di gasolio al mese”.

 

Per quanto riguarda, infine, i propositi da tramutare nel futuro prossimo in traguardi raggiunti, Resco Group si sta concentrando principalmente su tre fronti innovativi di ricerca. “Il primo progetto, in cui sono impegnati pure vari consorzi in tutt’Italia, ha al centro il polverino di gomma per asfalti modificati, mentre gli altri due mirano al recupero chimico del granulo di gomma per la produzione di biocombustibile e all’uso del granulo come schiumogeno negli altiforni delle acciaierie”, conclude Giuseppe Di Martino.

 

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